Gli animali ci rivelano la sapienza divina...come? n°1
- taniavideotdg
- 15 ott 2015
- Tempo di lettura: 4 min
Buon giorno a tutti, oggi volevo parlarvi di qualche animale che ho trovato particolarmente affascinante, poi mi è venuta un'idea...Perchè non fare una "rubrica" dove parlo di questi animali?
Personalmente amo gli animali, come tutti, anche io ho delle fobie, ma sudiarli è estremamente affascinante.
Vedere come l'uomo prende ispirazione dagli animali per creare oggetti o mezzi è davvero stupefancente perchè dimostra quanto la creazione è perfetta e che non può venire tutto dal caso, in quanto sono davvero dotati di capacità logiche e indispensabili per il singolo animale.
Vabè iniziamo subito con:
"Gli animali ci rivelano la sapienza divina...come? n°1"
-Scoiattolo antartico

Come molti animali anche lo scoiattolo antartico va in letargo, ma questo animaletto ma in letargo nel suo habitat, quindi quando va in letargo entra in uno stato di iberanzione.
Fino a che punto può scendere la temperatura corporea? Il detentore del record sembra essere lo Spermophilus parryii, comunemente chiamato scoiattolo artico. Nel corso di uno studio condotto su dodici esemplari di questo scoiattolo terricolo, la temperatura corporea è scesa fino a -2,9 gradi centigradi! Viene da chiedersi come faccia un animale a sopravvivere a temperature così proibitive. Com’è possibile ad esempio che non gli si congeli letteralmente il cervello?
Cosa succede: durante il periodo di ibernazione, per mezzo di un tremito prolungato, ogni due o tre settimane lo scoiattolo artico riporta il corpo alla temperatura normale di 36,4 gradi, che mantiene per 12-15 ore prima di raffreddarsi nuovamente. Secondo i ricercatori questo breve riscaldamento periodico è uno dei fattori grazie ai quali il cervello sopravvive. Inoltre sembra che durante l’ibernazione la testa dello scoiattolo artico rimanga un po’ più calda del resto del corpo. Nel corso degli esperimenti di laboratorio si è infatti osservato che la temperatura del collo non è mai scesa sotto la soglia di 0,7 gradi.
Quando lo scoiattolo esce dallo stato di ibernazione, il cervello torna a funzionare normalmente in un paio d’ore circa. E stando a una ricerca, funzionerebbe persino meglio di prima! Quest’incredibile ripresa lascia sbigottiti gli esperti. Dicono che ricorda la vegetazione che rispunta nel giro di appena pochi giorni dopo un incendio boschivo.
I ricercatori sperano che lo studio dello scoiattolo artico li aiuti a comprendere meglio le potenzialità del cervello umano. Il loro obiettivo è scoprire come prevenire, o persino invertire, il processo di decadimento cellulare tipico delle malattie che colpiscono il cervello, come l’Alzheimer.
Ci rendiamo conto? UN esserino così piccolo con delle capacità così elevate.
-L'alverare

Le api costruiscono i loro alveari con la cera che secernono da ghiandole situate sotto l’addome. L’alveare è considerato una meraviglia dell’ingegneria. Perché?
Per secoli i matematici avevano ritenuto che, per ottimizzare lo spazio disponibile usando la minore quantità di materiale da costruzione, la scelta migliore fosse quella di suddividere un’area in esagoni piuttosto che in quadrati, triangoli equilateri, o qualsiasi altra forma. Tuttavia non riuscivano a spiegarne completamente la ragione. Nel 1999 il professor Thomas Hales fornì le prove matematiche del vantaggio derivante da quella che chiamò “congettura del nido d’ape”. Dimostrò che per ripartire uno spazio in parti uguali con il minimo impiego di materiali la forma migliore è l’esagono regolare.
Utilizzando celle esagonali le api sfruttano al massimo tutto lo spazio disponibile, ottengono un alveare leggero ma robusto con la minima quantità di cera e riescono ad accumularvi la massima quantità di miele. Non sorprende quindi che l’alveare sia stato definito un capolavoro architettonico.
Oggi gli scienziati cercano di imitare l’alveare delle api per creare strutture resistenti e che permettano di sfruttare al meglio lo spazio. Ad esempio, gli ingegneri aeronautici progettano pannelli con una struttura a nido d’ape per costruire aerei più resistenti e leggeri in grado di consumare meno carburante.
Strabiliante vero?
Ed ora il top dei top....
- Le ali con la punta incurvata degli uccelli veleggiatori

Gli aerei hanno un problema con le ali si crea una sottospecie di vortice che crea varie conseguenze perciò gli ingegneri aeronautici hanno trovato una soluzione per ridurre questi problemi e sono
le alette d’estremità.
Per realizzare queste alette si sono ispirati alle piume che si trovano sulla punta delle ali di alcuni uccelli veleggiatori come poiane, aquile e cicogne.
Durante il volo, le piume sulla punta delle ali di questi grandi uccelli si incurvano verso l’alto, fino ad assumere una posizione quasi verticale. Questa configurazione garantisce l’equilibrio tra massima spinta e minima lunghezza alare; inoltre, migliora le prestazioni di volo. Gli ingegneri hanno cercato di riprodurre una forma simile progettando ali di aeroplani con alle estremità un’aletta incurvata verso l’alto.
Tramite innovativi test effettuati all’interno di gallerie del vento, hanno scoperto che se le alette hanno la giusta curvatura e sono precisamente allineate col flusso dell’aria, le prestazioni degli aerei migliorano (anche del 10 per cento o più).
Questo avviene perché le alette, riducendo la dimensione dei vortici, fanno diminuire la resistenza. Inoltre, come sostiene un’enciclopedia, creano una sorta di spinta che “contrasta parte della normale resistenza dell’aereo” (Encyclopedia of Flight).
In questo modo le alette permettono agli aerei di percorrere in volo distanze più lunghe, trasportare carichi maggiori, avere ali più corte (il che facilita anche il parcheggio) e risparmiare carburante. Per esempio, un comunicato della NASA afferma che nel 2010 le compagnie aeree “hanno risparmiato in tutto il mondo 7,6 miliardi di litri di carburante” e hanno contribuito a ridurre notevolmente le emissioni degli aerei.
Ci rendiamo conto!!! Per delle "alette" quanto cosumo in meno?! Lasciamo stare il fattore economico che è il fattore meno importante, ma immaginate quante schifezze in meno nell'aria che respiriamo!
Abbiamo visto solo 3 caratteristiche impressionanti della natura e già queste ci fanno capire l'immensa sapienza di un Creatore unico!
Non vedo l'ora di fare il prossimo intervento di questa fantastica rubrica! Ciao a tutti!!
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