La storia di Gesù è realmente successa?
- taniavideotdg
- 29 feb 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Visto che tra poco ci sarà la pasqua, ci tengo a trattare l'argomento suddiviso in alcune parti. Oggi risponderemo alla domanda "La storia di Gesù è realmente successa?"
Tutti noi conosciamo la storia di Gesù, lo spirito santo mise Maria incinta del figlio di Dio era un bambino estremamente devoto a Dio, interrogava i capi religiosi ecc. A 30 anni Gesù si battezzò e la voce di Dio dice che quello era suo figlio.
Nella primavera del il 14 Nisan del 33 Gesù il Nazareno fu messo a morte. Era stato ingiustamente accusato di sedizione, picchiato brutalmente e inchiodato a un palo. Morì tra dolori lancinanti. Fu però riportato in vita da Dio e 40 giorni dopo ascese al cielo.
Questo straordinario racconto è giunto a noi attraverso i quattro Vangeli delle Scritture Greche Cristiane, oppure conosciuto come Nuovo Testamento. Ma gli episodi narrati sono realmente accaduti?
Se questi fatti sono stati inventati, la fede cristiana non ha alcun senso e la speranza di vivere per sempre nel Paradiso è solo un bel sogno (1 Corinti 15:14). D’altra parte, se quanto narrato è successo davvero, l’umanità ha davanti a sé un futuro luminoso, un futuro che può riguardare anche voi. In definitiva la domanda è: i Vangeli descrivono eventi reali o immaginari?
COSA MOSTRANO I FATTI
A differenza di miti e leggende, gli scritti evangelici riflettono una straordinaria accuratezza e una meticolosa attenzione ai dettagli. Ad esempio riportano i nomi di diversi luoghi, molti dei quali possono essere visitati ancora oggi. Anche i personaggi di cui parlano sono reali, come confermato da storici secolari (Luca 3:1, 2, 23).
Gesù stesso viene menzionato da scrittori secolari del I e del II secolo. Quello che i Vangeli raccontano sulla morte di Gesù corrisponde ai metodi di esecuzione adottati dai romani a quel tempo. Inoltre la narrazione degli eventi è onesta e basata sui fatti, anche quando questo significa mettere in luce le mancanze di alcuni discepoli di Gesù (Matteo 26:56; Luca 22:24-26; Giovanni 18:10, 11). Tutti questi elementi indicano al di là di ogni dubbio che gli scrittori dei Vangeli furono fedeli e accurati nel raccontare la vita di Gesù.
LA RISURREZIONE DI GESÙ
Mentre l’esistenza e la morte di Gesù vengono generalmente accettate, la sua risurrezione viene a volte messa in dubbio. Inizialmente neanche i suoi apostoli credettero che Gesù fosse stato riportato in vita (Luca 24:11). Comunque ogni dubbio scomparve quando loro e altri discepoli videro il risuscitato Gesù in occasioni diverse. In una di queste c’erano più di 500 testimoni oculari (1 Corinti 15:6).
Anche a costo di essere arrestati e uccisi, i discepoli proclamarono intrepidamente la risurrezione di Gesù a tutti, persino a coloro che lo avevano messo a morte (Atti 4:1-3, 10, 19, 20; 5:27-32). Se non fossero stati assolutamente sicuri che Gesù era stato risuscitato, avrebbero così tanti discepoli mostrato questo coraggio? In effetti proprio la certezza della risurrezione di Gesù è alla base dell’impatto che, ora come allora, il cristianesimo ha avuto sul mondo.
La narrazione dei Vangeli sulla morte e sulla risurrezione di Gesù ha tutte le caratteristiche di un racconto storico attendibile. Una lettura attenta dei Vangeli vi convincerà che i fatti narrati sono successi davvero. Questa certezza può essere ulteriormente rafforzata comprendendo perché si verificarono.
Perché non ci sono altre fonti extrabibliche?
Dal momento che Gesù ha influito profondamente sul mondo, dovremmo forse aspettarci che altre fonti, a parte la Bibbia, diano conferma che sia davvero esistito e sia davvero stato risuscitato? Non necessariamente. Innanzitutto i Vangeli furono redatti quasi 2.000 anni fa, e solo pochi altri scritti di quel periodo ci sono pervenuti (1 Pietro 1:24, 25). Inoltre è improbabile che i tanti oppositori di Gesù scrivessero qualcosa che potesse aggiungere credibilità a quello che si raccontava di lui.
Riguardo alla risurrezione di Gesù, Pietro, uno degli apostoli, disse: “Dio lo destò il terzo giorno e gli concesse di manifestarsi,non a tutto il popolo, ma a testimoni costituiti in anticipo da Dio, a noi, che mangiammo e bevemmo con lui dopo che era sorto dai morti” (Atti 10:40, 41). Perché “non a tutto il popolo”? Il Vangelo di Matteo racconta che, quando vennero a sapere della sua risurrezione, gli avversari religiosi di Gesù cercarono di impedire che la notizia si diffondesse (Matteo 28:11-15).
Significa questo che Gesù voleva che la sua risurrezione rimanesse segreta?Assolutamente no. Pietro infatti scrisse: “Ci ordinò di predicare al popolo e di dare completa testimonianza che questi è Colui che Dio ha decretato esser giudice dei vivi e dei morti”. Questo è proprio ciò che i veri cristiani hanno fatto e continuano a fare (Atti 10:42).
Nel prossimo post continueremo il ragionamento.
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