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Cosa dice la Bibbia sulla Pasqua?

  • Immagine del redattore: taniavideotdg
    taniavideotdg
  • 4 mar 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

La celebrazione della Pasqua, così com’è conosciuta oggi, non trova fondamento nella Bibbia. La sua storia dimostra cos’è effettivamente: una tradizione che trae le sue origini da antichi riti della fertilità. Esaminiamo insieme la storia di alcuni simboli tipici della pasqua:

  1. Nome: L’Encyclopædia Britannica dice: “Il sostantivo inglese Easter [Pasqua in italiano] ha un’origine incerta; Beda il Venerabile, un ecclesiastico anglosassone dell’VIII secolo, lo fece risalire a Eostre, divinità anglosassone della primavera”. Altre opere di consultazione lo mettono in relazione con Astarte, la dea fenicia della fertilità, che trova la sua controparte babilonese in Ishtar.

  2. Lepri, conigli: Sono entrambi simboli di fertilità “tramandati dal simbolismo e dai rituali di festività pagane europee e mediorientali celebrate nel periodo primaverile” (Encyclopædia Britannica).

  3. Uova: Secondo un’opera di consultazione la caccia alle uova di Pasqua, che si dice siano portate dal coniglio pasquale, “non è un semplice gioco infantile, ma la traccia di un rito della fertilità” (Funk & Wagnalls Standard Dictionary of Folklore, Mythology and Legend). In alcune culture si credeva che le uova pasquali decorate “potessero donare magicamente felicità, prosperità, salute e protezione” (Traditional Festivals).

  4. Vestiti nuovi: “Era considerato scortese e quindi di cattivo auspicio salutare la dea scandinava della Primavera, o Eastre, senza indossare un vestito nuovo” (The Giant Book of Superstitions).

  5. Funzioni celebrate all’alba: Sono state collegate a riti di antichi adoratori del sole “compiuti all’equinozio di primavera per dare il benvenuto al sole e al suo grande potere di dare nuova vita a tutto ciò che cresce” (Celebrations—The Complete Book of American Holidays).

Un’altra opera ben descrive le origini della Pasqua: “Non c’è dubbio che la Chiesa antica adottò le vecchie usanze pagane e attribuì loro un significato cristiano” (The American Book of Days).

La Bibbia avverte di non adorare Dio con tradizioni e usanze che gli dispiacciono (Marco 7:6-8). In 2 Corinti 6:17 si legge: “ ‘Separatevi’, dice Dio ‘e cessate di toccare la cosa impura’ ”.

Strano vedere come le cose che facciamo abitualmente hanno delle origini totalmente diverse da quelle che magari ci aspettavamo.

E' importante esaminare bene quello che facciamo e celebriamo perchè potremmo rischiare di dispiacere a Dio senza volere.

 
 
 

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