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Gli animali ci rivelano la sapienza divina...come? N3

  • Immagine del redattore: taniavideotdg
    taniavideotdg
  • 4 nov 2015
  • Tempo di lettura: 5 min

Buon giorno a tutti,

ecco un nuovo post di questa rubrica, che personalmente adoro, io amo la natura e vedere aspetti specifici di essa mi esalta tantissimo, spero che piaccia anche a voi!

Oggi vedremo:

1. La pinna della megattera

Una megattera adulta è più grande e più pesante di un autobus. Eppure, questo gigantesco mammifero è incredibilmente agile nel fare tuffi ed evoluzioni. A cosa è dovuta la sua agilità? Il segreto sta in parte nelle protuberanze delle sue pinne.

In genere nelle balene e negli altri cetacei il bordo anteriore delle pinne è liscio. La pinna della megattera, però, fa eccezione: ha protuberanze insolitamente grandi, dette tubercoli.

Quando la megattera nuota, l’acqua scorre sui tubercoli generando una serie di vortici.

Queste protuberanze convogliano l’acqua e creano delle turbolenze.

L’“effetto tubercolo” conferisce alla megattera una portanza maggiore, permettendole di inclinare le pinne a un angolo particolarmente elevato senza andare in stallo. Ad angolazioni elevate, inoltre, queste protuberanze riducono l’attrito, il che comporta indubbi vantaggi per le grandi pinne della megattera, ciascuna delle quali è lunga all’incirca un terzo del suo corpo.

I ricercatori stanno mettendo a frutto queste nozioni per produrre timoni, turbine idrauliche, pale eoliche e pale per elicotteri più efficienti.

2. I baffi del gatto

I gatti domestici sono animali prevalentemente notturni. A quanto pare i baffi, o vibrisse, li aiutano a identificare oggetti nelle vicinanze e a catturare la preda, specialmente dopo il tramonto.

I baffi dei gatti sono collegati a tessuti dotati di varie terminazioni nervose così sensibili da riuscire a percepire anche il più leggero spostamento d’aria. Come risultato, i gatti possono rilevare gli oggetti circostanti senza nemmeno vederli, e al buio questo è sicuramente un vantaggio.

Essendo sensibili alla pressione, i baffi permettono ai gatti di determinare la posizione e il movimento di un oggetto o di una preda. Inoltre li aiutano a misurare l’ampiezza di un’apertura prima di provare a entrarvi. L’Encyclopædia Britannica riconosce che “le funzioni dei baffi (vibrisse) sono conosciute solo in parte; ma è risaputo che se i baffi vengono tagliati, il gatto perde temporaneamente alcune sue capacità”.

Gli scienziati stanno progettando robot che riescono ad aggirare gli ostacoli grazie a sensori simili ai baffi dei gatti. Questi sensori, denominati “e-whiskers” (vibrisse elettroniche) “potrebbero trovare ampio utilizzo nella robotica avanzata, su interfacce uomo-macchina e in applicazioni biologiche”, dice Ali Javey, scienziato presso l’Università della California con sede a Berkeley.

Dei semplici baffi, ma così sensibili!

3.Il limone

E' un prodotto che quasi tutti abbiamo in casa, per dare più sapore al thè, per metterlo sopra il pesce, i suoi utilizzi sono davvero tantissimi.

E'un prodotto che può essere utilizzato come medicinale, detergente, disinfettante e cosmetico.

Si ritiene che i limoni siano originari dell’Estremo Oriente. Da lì pian piano furono portati a ovest, verso il Mediterraneo. Gli alberi di limone crescono nei climi miti, ed è per questo che sono così rigogliosi in luoghi come Argentina, Italia, Messico, Spagna e anche in certe zone dell’Africa e dell’Asia. Un albero adulto, a seconda della varietà e del posto in cui cresce, può produrre dai 200 a ben 1.500 limoni l’anno. Le varietà di limoni coltivate fioriscono in diverse stagioni, regalandoci frutti durante tutto l’anno.

I limoni approdano in Italia

Se gli antichi romani coltivassero o no limoni è un argomento molto dibattuto. Testimonianze scritte dimostrano che i romani conoscevano il cedro, un altro rappresentante della famiglia degli agrumi, che assomiglia a un grosso limone. Nella sua Naturalis Historia, il naturalista latino Plinio il Vecchio menziona specificamente l’albero del cedro e i suoi frutti. Esperti autorevoli, comunque, ritengono che i romani conoscessero anche i limoni. Perché? Perché numerosi affreschi e mosaici rappresenterebbero questi frutti e non i cedri. Uno di questi esempi si trova in una villa rinvenuta a Pompei, chiamata appropriatamente Casa del frutteto, perché gli affreschi che ne abbelliscono le pareti rappresentano diverse piante, fra cui il limone. Bisogna dire che a quel tempo il limone era probabilmente considerato una pianta esotica e forse si utilizzava solo per le sue proprietà officinali. Non possiamo dire quanto fosse facile coltivarlo né quanto fosse diffuso.

La Sicilia, con le sue lunghe estati calde e i suoi inverni miti, è diventata a livello nazionale il principale produttore di agrumi, limoni inclusi. Ci sono comunque altre zone, soprattutto lungo le coste, in cui vengono coltivati limoni di ottima qualità.

A sud di Napoli sorge la bella città di Sorrento e ancora più a sud si protende per una quarantina di chilometri la stupenda Costiera amalfitana. Incastonate nelle sue insenature si trovano località incantevoli come Amalfi, Positano e Vietri sul Mare, per citarne solo alcune. I limoni di Sorrento e della Costiera amalfitana hanno il marchio di Indicazione Geografica Protetta (IGP), una garanzia che sono prodotti proprio in queste zone. Gli abitanti del posto fanno bene a proteggere i loro limoni, che sono stati sapientemente piantati su terrazzamenti addossati alla parete della montagna; qui assorbono i raggi del sole e producono limoni succosi ed estremamente profumati.

Per coltivare una pianta di limone non occorre molto spazio. È sufficiente anche solo un balcone assolato, dato che gli alberelli di limone nano crescono in vaso e sono belle piante ornamentali. Cresceranno bene in punti riparati dal vento e soleggiati dove possono godere del tepore del sole, preferibilmente a ridosso di un muro. Comunque, se durante l’inverno la temperatura diminuisce sensibilmente, gli alberelli vanno coperti o portati all’interno.

Non solo un frutto

Quanto spesso usate i limoni? Alcuni ne mettono una fetta nel tè, altri ne usano la scorza o alcune gocce del succo per preparare dolci. Forse li spremete per farvi una limonata. In tutto il mondo i cuochi li tengono sempre a portata di mano per usarli in cucina in svariati modi. Ma avete mai usato il succo di limone per rimuovere una macchia o per disinfettare?

Per esempio, alcuni puliscono e disinfettano i taglieri strofinandovi un mezzo limone. Invece di usare la candeggina per togliere le macchie o disinfettare il lavandino, alcuni utilizzano succo di limone misto a bicarbonato di sodio. (metodo che ho testato ed è davvero ottimo!!) Un mezzo limone nel frigorifero o nella lavastoviglie elimina i cattivi odori lasciando un buon odore di pulito.

I limoni sono ricchi di acido citrico, che viene utilizzato come conservante naturale e dà ai cibi e alle bevande un sapore asprigno. La parte bianca e la scorza forniscono pectina, usata nell’industria alimentare come addensante, emulsionante e gelatinizzante. Inoltre dalla sua buccia si ricava un olio essenziale usato nell’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica. L’elenco degli usi del limone potrebbe continuare all’infinito. Il limone è davvero un frutto versatile, gustoso e dal colore vivo.

La vitamina C

La vitamina C è indispensabile per la crescita e la salute dell’organismo. È contenuta in molti alimenti, come verdure a foglie verdi, pomodori, peperoni dolci, ribes neri e fragole. Gli agrumi, limoni compresi, sono una delle fonti principali di vitamina C.La quantità di vitamina C contenuta in un limone dipende da diversi fattori quali condizioni climatiche in cui il frutto cresce, grado di maturazione e persino la posizione del frutto sull’albero.

In alcuni paesi il fabbisogno giornaliero di vitamina C raccomandato per gli adulti è di circa 100 milligrammi. Un limone di medie dimensioni contiene quasi la metà del fabbisogno giornaliero di vitamina C raccomandata.

Spero vi sia piaciuto, al prossimo post!

Ciaooo

 
 
 

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