Natale... cosa bisognerebbe sapere
- taniavideotdg
- 1 dic 2015
- Tempo di lettura: 6 min
Ciao a tutti,
come promesso per ogni festività esaminerò le tradizioni e molte cose sono sicura che nessuno ve la ha mai dette, ma basta fare un pò di ricerche ed esce tutto...comunque ci sono io a facilitarvi un pochetto le cose e sono certa che rimarrete sorpresi.

Iniziamo subito...
Prima di tutto ricordiamo che Natale è il 25 Dicembre e dovrebbe esser la nascita di Cristo, quindi diciamo che si festeggia un pò il suo compleanno.
Esaminiamo in punti i numerosi aspetti che riguardano il Natale (tenendo sempre a mente che dovrebbe essere il giorno della nascita di Gesù):
1. Le famose canzoni di Natale e molte usanze natalizie hanno poco a che vedere con Gesù Cristo. Milioni di persone che celebrano questa festa non hanno fede in lui: alcuni non credono nemmeno che sia esistito. Nella società consumistica di oggi il Natale è diventato una festa che serve a pubblicizzare prodotti anziché un’occasione per ricordare Gesù.
2.“Continuate a far questo in ricordo di me”. — LUCA 22:19.
Gesù pronunciò queste parole non il giorno della sua nascita bensì la sera prima di morire. In quell’occasione istituì una cerimonia semplice che sarebbe servita per commemorare la sua morte. Ma perché Gesù voleva che i suoi seguaci ricordassero la sua morte invece della sua nascita? Perché il suo sacrificio di riscatto dà agli esseri umani ubbidienti la possibilità di ricevere la vita eterna. “Il salario che il peccato paga è la morte”, dice la Bibbia, “ma il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore”. (Romani 6:23) Quindi ogni anno, nell’anniversario della sua morte, i seguaci di Gesù Cristo lo ricordano non come un neonato indifeso ma come “il salvatore del mondo”. — Giovanni 4:42.
3.“Gli apostoli e i primi discepoli di Gesù non celebravano il Natale. LaNew Catholic Encyclopedia osserva che “la festa della Natività fu istituita non prima del 243”, cioè più di un secolo dopo la morte dell’ultimo apostolo.
4.Non ci sono prove che Gesù sia nato il 25 dicembre; nella Bibbia non si fa menzione della sua data di nascita.
Nella Bibbia non è riportata la data di nascita di Gesù. Queste opere di consultazione lo dimostrano:
“Non si conosce la vera data di nascita di Cristo” (New Catholic Encyclopedia).
“La data effettiva della nascita di Gesù è sconosciuta” (Dizionario della Bibbia).
Anche se non specifica la data di nascita di Gesù, la Bibbia fornisce due indicazioni che inducono molti a concludere che non fosse il 25 dicembre.
Non in inverno:
Il censimento. Appena prima della nascita di Gesù, Cesare Augusto ordinò con un decreto che “tutta la terra abitata si registrasse”. Ognuno andò quindi a registrarsi “nella propria città”, il che poteva comportare un viaggio di una o più settimane (Luca 2:1-3). Questo decreto, emanato forse per motivi tributari o di coscrizione militare, sarebbe stato impopolare in qualsiasi periodo dell’anno; è molto improbabile perciò che Augusto provocasse ulteriormente i suoi sudditi costringendoli a effettuare un lungo viaggio nel freddo inverno.
Le greggi. I pastori “dimoravano all’aperto e di notte facevano la guardia ai loro greggi” (Luca 2:8). Il libro La vita quotidiana in Palestina al tempo di Gesù dice che le greggi vivevano all’aria aperta dalla “settimana prima della Pasqua [tardo marzo]” fino alla metà di novembre. Aggiunge poi che “l’inverno lo passavano negli ovili, e basta questo particolare per dimostrare che la tradizionale data del Natale in inverno non ha molte probabilità di essere esatta, poiché il Vangelo ci dice che i pastori erano nei campi”. Si pensa agli inizi dell'autunno:
Possiamo più o meno determinare quando nacque Gesù contando a ritroso dalla sua morte che avvenne il 14° giorno del mese primaverile di nisan, ovvero il giorno di Pasqua dell’anno 33 (Giovanni 19:14-16). Gesù aveva circa 30 anni quando iniziò il suo ministero, che durò tre anni e mezzo, per cui doveva essere nato agli inizi dell’autunno del 2 a.E.V. (ovvero a.C.) (Luca 3:23). Dato che non c’è alcuna prova che Gesù sia nato il 25 dicembre, perché il Natale si festeggia in questa data? La Piccola Treccani dice: “Nella scelta del 25 dic. come giorno di Natale del Salvatore ha influito il calendario civile romano che dalla fine del sec. 3° celebrava in quel giorno il solstizio invernale e il natale del ‘sole invitto’”. Secondo l’Encyclopedia Americana, il motivo di questa scelta era “far sì che il cristianesimo avesse più senso per i convertiti pagani”.
5.Riteniamo che il Natale non sia approvato da Dio perché trae origine da usanze e riti pagani (2 Corinti 6:17).
-Scambio di doni e festeggiamenti: La Grande Enciclopedia GE 20 dice: “Collegati con la festa del [Natale] sono degli usi che non sempre sono di origine cristiana, anzi per la maggior parte hanno le loro origini nelle religioni e civiltà pre-cristiane”. Alcuni sono “usi che chiaramente derivano dai Saturnali romani, che appunto si celebravano nella seconda metà di dicembre: in particolare l’uso di luminarie, lo scambio di doni, i regali ai bambini”. L’Encyclopædia Britannica dice che durante i Saturnali “venivano interrotti tutti i lavori e le attività commerciali”.
-Luci natalizie: Secondo l’Encyclopedia of Religion, gli europei decoravano le loro case “con luci e piante sempreverdi di ogni tipo” per celebrare il solstizio d’inverno e per combattere gli spiriti malvagi.Vischio e agrifoglio: “I druidi ascrivevano in particolare al vischio proprietà magiche.
-L’agrifoglio sempreverde veniva venerato in quanto considerato segno del ritorno del sole” (The Encyclopedia Americana).
-L’albero di Natale: “Il culto degli alberi era comune presso i popoli pagani dell’Europa e continuò a esistere anche dopo la loro conversione al cristianesimo”. Rimase per esempio l’usanza “di mettere un albero di Natale all’ingresso o all’interno della casa durante le festività invernali” (Encyclopædia Britannica).
6. Babbo Natale.
Consideriamo, per esempio, la leggenda di Babbo Natale. L’immagine che noi conosciamo — un uomo allegro, vestito di rosso, con la barba bianca e le guanciotte rosa — è stata lanciata da un’azienda nordamericana nel 1931 per lo spot natalizio di una bibita (coca cola). Durante gli anni ’50, alcuni brasiliani provarono a sostituire la figura di Babbo Natale con un leggendario personaggio indigeno. Comunque Babbo Natale non solo riuscì a soppiantare questo personaggio ma, come spiega il professor Carlos Erivany Fantinati, “ebbe la meglio su Gesù bambino e divenne il simbolo ufficiale della festa del 25 dicembre”. Ma il problema di questa festa sta solo in Babbo Natale? Per rispondere, torniamo al cristianesimo delle origini.
Secondo l’Encyclopedia Britannica, “durante i primi due secoli di cristianesimo ci si oppose fortemente alla celebrazione dei compleanni dei martiri o, in questo caso, di Gesù”. Perché? I cristiani ritenevano che le celebrazioni legate ai compleanni fossero usanze pagane che andavano assolutamente evitate. Nella Bibbia, infatti, non è possibile trovare alcuna menzione della data di nascita di Gesù.
Nonostante la ferma posizione assunta dai primi cristiani contro le usanze legate ai compleanni, nel IV secolo la Chiesa Cattolica istituì il Natale. La Chiesa voleva riaffermare la propria posizione abbattendo uno degli ostacoli principali al proprio potere: la popolarità delle religioni pagane romane e delle feste legate al solstizio d’inverno. In un libro sull’argomento, la scrittrice Penne Restad afferma che ogni anno, dal 17 dicembre al 1° gennaio, “la maggior parte dei romani festeggiava, giocava, gozzovigliava, faceva cortei e partecipava ad altre celebrazioni per rendere omaggio alle proprie divinità” (Christmas in America: A History). Inoltre, il 25 dicembre i romani celebravano la nascita del Sole invitto. Scegliendo quella data per il Natale, la Chiesa portò molti romani a celebrare la nascita di Gesù, anziché quella del sole. In un altro libro su questo soggetto, lo scrittore Gerry Bowler sostiene che in questo modo i romani “erano ancora in grado di divertirsi seguendo le usanze di queste feste di metà inverno”. In realtà, “continuarono a introdurre vecchie usanze nelle nuove feste” (Santa Claus: A Biography).
È quindi chiaro che il problema principale delle usanze natalizie sta nelle loro discutibili origini. In un suo libro lo scrittore Stephen Nissenbaum afferma che il Natale non è “nient’altro che una festività pagana mascherata da celebrazione cristiana” (The Battle for Christmas).
Il Natale, pertanto, disonora Dio e suo Figlio Gesù Cristo. Pensate che questa sia una cosa di poco conto? La Bibbia chiede: “Quale associazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale partecipazione ha la luce con le tenebre?” (2 Corinti 6:14). Come il tronco di un albero che è cresciuto “storto”, il Natale “non si può raddrizzare” (Qoèlet [Ecclesiaste] 1:15, CEI).
Se avete dei dubbi non esitate a chiedermi!
Ciao a tutti!
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