Fede. Cosa significa?
- taniavideotdg
- 22 gen 2016
- Tempo di lettura: 3 min
“Fede” è la traduzione del termine greco "pìstis", che rende principalmente l’idea di confidenza, fiducia, ferma persuasione. Secondo il contesto, questo sostantivo greco può significare anche “fedeltà”.
Le Scritture dicono: “La fede è la sicura aspettazione di cose sperate, l’evidente dimostrazione di realtà benché non vedute”. (Eb 11:1)
“Sicura aspettazione” traduce il sostantivo greco hypòstasis. Questo termine è comune in antichi documenti commerciali su papiro. Rende l’idea di qualcosa che sta alla base di condizioni visibili e garantisce un futuro possesso. In considerazione di ciò è stata proposta questa versione: “Fede è l’atto di proprietà di cose sperate”.
Il sostantivo greco èlegchos, tradotto “evidente dimostrazione”, dà l’idea di produrre prove che dimostrino qualcosa, in particolare qualcosa di contrario alle apparenze. Queste prove rendono dunque chiaro quello che prima non si capiva e perciò confutano ciò che è semplice apparenza.
“L’evidente dimostrazione”, o prova convincente, è così concreta o vigorosa che tale è definita la fede.
La fede è quindi la base della speranza e la prova convincente di realtà invisibili. L’insieme delle verità enunciate da Gesù Cristo e dai suoi discepoli ispirati costituisce la vera “fede” cristiana. La fede cristiana si basa sull’intera Parola di Dio, incluse le Scritture Ebraiche, che Gesù e gli scrittori delle Scritture Greche Cristiane spesso citavano a sostegno delle loro affermazioni. Non si possono prendere solo i Vangeli o solo determinate parti della Bibbia, è giusto e buono prendere tutta la Bibbia. Infatti in 2 Timoteo 3:16 viene detto "Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere,per disciplinare nella giustizia...", abbiamo visto TUTTA LA SCRITTURA.
La fede si basa su prove concrete. Le visibili opere creative attestano l’esistenza di un Creatore invisibile. (Romani 1:20 dice "Poiché le sue invisibili [qualità], perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte, così che sono inescusabili).
I fatti realmente accaduti durante il ministero e la vita terrena di Gesù Cristo lo identificano quale Figlio di Dio. Il fatto che Dio provveda il necessario alle creature terrestri è una valida ragione per credere che sicuramente lo provvederà ai suoi servitori. E ciò che ha fatto in passato quale Datore di vita, in grado anche di ridare la vita, dimostra chiaramente la credibilità della speranza della risurrezione.
Inoltre l’attendibilità della Parola di Dio e l’accurato adempimento delle sue profezie infondono fiducia nella realizzazione di tutte le Sue promesse. Perciò, in questi svariati modi, “la fede segue ciò che si ode”.
---->La fede non è credulità. Chi mette in ridicolo la fede di solito ha fede lui stesso in amici sicuri e fidati. Per esempio lo scienziato ha fede nei princìpi che regolano il suo campo scientifico.. Quindi la fede nella stabilità delle leggi naturali che governano l’universo costituisce un fondamento per i progetti e le attività umane. A questa stabilità allude il saggio scrittore di Ecclesiaste quando dice: “Anche il sole ha rifulso, e il sole è tramontato, e viene ansimando al suo luogo da dove rifulgerà. Il vento va a sud, e gira a nord. Gira e rigira di continuo, e il vento torna ai suoi giri. Tutti i torrenti invernali vanno al mare, eppure il mare stesso non è pieno. Al luogo dove i torrenti invernali vanno, là tornano ad andare”. — Ec 1:5-7.
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